Il quadro generale dell’economia non è affatto confortante, e a livello macro continuano ad esserci molti fattori di incertezza che rendono il compito delle banche centrali assai difficile.
Le banche centrali e la frenata economica
L’idea di alleggerire la propria politica monetaria, andando con molta cautela, non è detto che possa essere la mossa migliore. Anzi, un suo troppo cauto della propria governance potrebbe essere rischioso per le banche centrali mondiali (a cominciare da quelle maggiori come Fed, BCE, BoJ e BoE). Tutto dipende da quanto si ritenga vicina la recessione oppure no.
A guardare i dati generali, non ci sarebbe da essere ottimisti. Le aspettative di crescita per il 2019 sono costantemente riviste al ribasso, e i principali indicatori economici deludono. Anche la fiducia dei consumatori è in calo. Inoltre la curva dei rendimenti negli Stati Uniti (e l’andamento del suo indicatore MACD), primo barometro dello stato di salute dell’economia mondiale, continua a suggerire un indebolimento della crescita globale. Sembrerebbe quindi confermata l’idea di una recessione in arrivo.
Rischio recessione oppure no?
In realtà però non è proprio così. Le possibilità di una recessione globale restano ancora basse. Dal fronte delle economie reali non arrivano ancora dei veri e propri allarmi rossi. Ci riferiamo a Usa, Eurozona e anche Cina (sebbene ci sia un evidente rallentamento della crescita).
Quello che potrebbe incidere – in un vero o nell’altro – è l’andamento della guerra dei dazi in corso tra Usa e Cina. In tal senso bisognerà vedere il modo in cui Trump vorrà giocarsi la sua partita in vista delle presidenziali degli Stati Uniti del prossimo anno. Alla guerra dei dazi con la Cina, si aggiunge poi la tensione tra Iran e Stati Uniti, perché le prove di forza possono trasformarsi rapidamente in azioni militari, che non sono mai un bene per l’economia globale.
Per questo motivo non è detto che le banche centrali faranno uso molto prudente delle misure di sostegno di politica monetaria. Ci sa che cos’è la volatilità, ha messo in conto che ce ne sarà molta nei prossimi mesi, perché finché non verrà trovata una soluzione alla guerra commerciale, è possibile si vada incontro a una sua ulteriore escalation, mentre non si può escludere un ulteriore rallentamento della crescita.