Idrogeno, strategie e investimenti per il futuro dell’energia: l’opinione di Claudio Descalzi

Eni, arrivare al 2050 alla completa decarbonizzazione di prodotti e attività è un impegno, non un’aspirazione: l’intervento dell’AD Claudio Descalzi all’Online Talk su idrogeno e Green Economy promosso da Rcs Academy e il “Corriere della Sera”.

Claudio Descalzi

Eni, Claudio Descalzi: dal punto di vista energetico dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti

“Lavorare sull’idrogeno verde come sulla fusione nucleare è sensato perché abbiamo bisogno di energia”: lo ha sottolineato l’AD di Eni Claudio Descalzi intervenendo lo scorso 25 marzo all’Online Talk “Idrogeno e Green Economy. Strategie, Investimenti e Tecnologia”.

L’AD ha spiegato come “dal punto di vista energetico dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti”: in tale ottica a giocare un ruolo fondamentale potrebbe quindi proprio essere l’idrogeno: “La tecnologia può ridurre i costi e migliorare l’utilizzo”. Il carbone, come evidenziato da Claudio Descalzi, ha impiegato “60-70 anni per coprire il 50% del mondo energetico, abbiamo bisogno di introdurre sempre nuovi vettori energetici per complementare e andare verso prodotti sempre più puliti, il problema è che abbiamo poco tempo davanti a noi”.

Eni è già il “primo produttore e primo utilizzatore di idrogeno” e a livello mondiale il mercato è di 75 milioni di tonnellate “ma il 50% è per la raffinazione e la restante parte per la chimica”.

Eni, l’AD Claudio Descalzi: impensabile portare avanti una transizione energetica senza la cattura della CO2

“Con il nostro piano strategico abbiamo preso un impegno, non un’aspirazione, ad avere al 2050 la completa decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e attività”, ha evidenziato Claudio Descalzi nel suo intervento all’Online Talk organizzato da Rcs Academy e il “Corriere della Sera”. Per farlo, come precisato dall’AD, Eni ha sviluppato negli ultimi sette anni tecnologie “che sono al 95% proprietarie” e lavorato sulla trasformazione radicale della raffinazione “che diventa bio e che non ha bisogno di petrolio ma di idrogeno”. Fondamentali anche i progetti realizzati nell’ambito dell’economia circolare “che va dai rifiuti urbani organici a quelli inorganici, le plastiche, trasformate in idrogeno, nelle rinnovabili e nella cattura della CO2”. Portare avanti una transizione energetica “senza la cattura della CO2” è impensabile: l’impegno di Eni emerge chiaramente nelle parole dell’AD Claudio Descalzi.