Guadagni da capogiro per le Big Pharma grazie alla pandemia da Covid

Ha alzato un bel polverone, non molto tempo fa, la notizia che Pfizer avrebbe aumentato il prezzo del suo vaccino del 60% sul mercato europeo.
Al di là delle presunte giustificazioni fornite, era abbastanza scontato che le grandi aziende farmaceutiche avrebbero cercato di spingere al massimo per mungere più denaro possibile da questa situazione, e ottenere più guadagni possibile.

Le Big Pharma e i loro guadagni

C’è una strategia chiara, che è stata incautamente rivelata da Frank D’Amelio, direttore finanziario e vicepresidente esecutivo di Pfizer, e che presumibilmente riguarda tutte le grandi case farmaceutiche.
In sostanza ritengono che al momento il prezzo di vendita sia ancora molto basso, perché l’effetto pandemia impone di andarci cauti con le cifre. Ma quando il Covid verrà “declassato” a semplice epidemia, le case farmaceutiche potranno lievitare i prezzi e quindi aumentare i loro guadagni.

Aumenti da capogiro in futuro

Va evidenziato che parliamo di aumenti da capogiro, ben più grandi del 60% chiesto in Europa. Si ritiene che possano crescere in modo forte e progressivamente. E seguendo strategie trend following, c’è chi dice che potranno arrivare a crescere anche al 900%. Questo chiaramente dà un po’ il senso dell’incremento dei guadagni che queste aziende potranno aspettarsi in futuro.

Infatti Pfizer non è l’unica che può fregarsi le mani pensando a quel che accadrà tra qualche mese. In linea di massima, si ritiene che le grandi aziende potranno fatturare almeno 35 miliardi di dollari entro fine anno, grazie soltanto ai rispettivi vaccini anti-Covid.

Costi bassi e fame di denaro

Molti potranno pensare che comunque ci sono costi notevoli dietro lo sviluppo e la produzione dei vaccini. Errore. Secondo uno studio londinese, i costi di produzione dei vaccini variano dai 60 centesimi ai 2 dollari a dose.

Tutto questo spiega anche perché le grandi aziende sono contrarie alla ipotesi di condivisione aperta della tecnologia, nonché alla sospensione delle tutele della proprietà intellettuale.
Perderebbero la loro gallina dalle uova d’oro. Perderebbero una grossa fetta dei loro guadagni.

Nessuna di loro vuole sentirsi imporre un ordine stop, e pazienza se dal punto di vista etico e morale, a tutti vengono i brividi per il fatto che un piccolo gruppo di società possa vendere la sopravvivenza al miglior offerente.