Risparmi in crescita, per gli italiani c’è un duello tra immobili e reddito fisso

Il biennio della pandemia ha alimentato la già forte propensione al risparmio degli italiani, già molto radicata nella nostra cultura.
Tuttavia i risparmi comportano anche un successivo impiego delle risorse messe da parte. E sotto questo aspetto si fa sempre più serrato il dibattito tra chi reputa migliore l’investimento immobiliare e chi invece suggerisce quello nel reddito fisso.

Dove allocare i risparmi

risparmiLa sicurezza e la redditività hanno sempre fatto prendere la bilancia della preferenza verso l’investimento immobiliare. La vivacità del mercato, dopo la fine della crisi pandemica, ha confermato questa convinzione. Infatti dopo la fine della fase acuta della pandemia, le compravendite immobiliari sono schizzate a valori record, spingendo al rialzo anche i prezzi delle case (soprattutto nei grandi centri urbani).

Tuttavia lo scenario macroeconomico ha introdotto delle nuove variabili, che hanno indotto i risparmiatori più attenti a rivalutare la propria posizione.

Il ruolo dei tassi di interesse

Negli ultimi mesi c’è stata un’impennata dell’inflazione, trainata dall’aumento dei costi energetici (soprattutto doo lo scoppio della guerra in Ucraina). Anche s egli indicatori lagging preannunciano un calo dell’inflazione nei prossimi trimestri, resta il fatto che per combattere il rally dei prezzi le banche centrali hanno dovuto procedere ad un ciclo di rialzo dei tassi. Inevitabilmente ciò ha delle ripercussioni si sul costo dei mutui. Le compravendite immobiliari hanno così stornato rispetto ai picchi dello scorso anno, tornando su livelli più equilibrati.

Allo stesso tempo le strette delle banche centrali hanno aumentato il rendimento del reddito fisso, rendendolo così molto concorrente rispetto all’investimento immobiliare. Diventa così più dibattuto il tema sulla allocazione ottimale dei risparmi.

I costi nascosti dell’investimento immobiliare

C’è un fattore che spesso non viene considerato: i costi “accessori” che comporta l’acquisto di una casa. Sono diversi, e sommati possono essere anche importanti, specie se questa è destinata in tutto o in parte alla affitto.

Ad esempio c’è la tassazione l’IMU, ci sono i costi per l’eventuale agenzia che fa da intermediario nella compravendita, c’è la tassa di registro calcolata sul valore catastale, e c’è il costo dell’atto notarile. Inoltre bisogna mettere in conto che si tratta di un investimento illiquido, nel senso che una volta che viene fatto è difficilmente smobilizzabile (il tempo medio di una vendita è calcolato in circa 6 mesi).
In base ad alcuni calcoli condotti da XTB, risulta che il rendimento di un investimento immobiliare comincia a concretizzarsi soltanto un paio di anni dopo l’acquisto della stessa.