Cartelle esattoriali in arrivo per milioni di italiani

Nella tempesta dei prezzi in salita si fanno strada le cartelle esattoriali, pronte a bussare alla porta di migliaia di italiani. Ma quanti sono i contribuenti che potranno davvero saldare i propri debiti? Il punto della situazione nell’editoriale di Giampiero Catone pubblicato su “La Discussione”.

Giampiero Catone

Giampiero Catone: chi sono i debitori italiani?

Oltre ai grandi evasori e alle grandi aziende statali, l’esercito dei contribuenti in debito con lo Stato è costituito in buona parte da singoli cittadini e piccole realtà, le stesse che in questo momento si trovano a fare i conti con le abnormi stangate su bollette e carrello della spesa.

Proprio a loro sono indirizzate le 13 milioni di cartelle in spedizione in questi giorni e alle quali si aggiungono altre 2,5-3 milioni di cartelle che saranno affidate ad Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 2022. Secondo una stima, nel magazzino fiscale ci sarebbero inoltre 900 miliardi di crediti inesigibili, in quanto derivanti da bollette a carico di persone decedute, di imprese fallite e di cittadini che non hanno le risorse per pagare.

Un’altra importante informazione da tenere a mente riguarda, secondo Giampiero Catone, il debito delle famiglie, che a fine 2021 ammontava a 574,8 miliardi di euro (21,9 miliardi in più rispetto al 2020). Alla luce dei recenti dati, la Cgia avverte che c’è il rischio di usura. Sono già migliaia le piccole imprese che rischiano il fallimento e sarebbero proprio loro le realtà più esposte.

Le proposte di Giampiero Catone: dalla riforma del Crif al condono tombale

In Italia, quando un cittadino ha un debito, seppur di poco conto e anche se venisse pagato, può sempre scattare la segnalazione al Centro rischi finanziari (Crif).

Ed essere negli elenchi della Centrale rischi finanziari significa “avere il conto corrente bloccato, non potere accedere a nessuna linea di credito”. Insomma, si è fuori dalla società civile senza alcuna possibilità di riemergere dai debiti. Per uscire da un sistema che “ha molti limiti ed è invasivo al punto di soffocare il cittadino o l’impresa in momentanea difficoltà”, sarebbe necessario riformare completamente tale strumento.

Per quanto concerne invece il tema delle cartelle fiscali, Giampiero Catone invoca il condono tombale come unica soluzione, chiarendo però che è “giusto e necessario che il Governo approvi nuove regole, realizzi un fisco che sappia essere tempestivo, semplice e giusto”. “Sarà necessario azzerare il passato per ridare fiducia verso il futuro”, afferma.

E ancora: “Gli italiani non sono un popolo di evasori ma di cittadini e di imprese che pagano. Che seppure in difficoltà possono avere l’opportunità per recuperare”. Propendere per una tregua fiscale significherebbe dare un segnale forte a cittadini e imprese in difficoltà.